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30 Dicembre 2022

Approvata e pubblicata in GU la legge di Bilancio 2023

Nella Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre 2022, n. 303 (S.O. n. 43) è stata pubblicata la legge 29 dicembre 2022, n. 197 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”, approvata definitivamente nella stessa giornata dal Senato con 107 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione.

Di seguito, alcune novità in ambito lavoristico.

  • Smart Working – i lavoratori fragili potranno lavorare in smart working, sia nel pubblico che nel privato, fino al 31 marzo, anche esercitando – se necessario – un’altra mansione (nulla si prevede sui genitori di figli under14). Il datore di lavoro assicura lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile «anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento».
  • Pensioni – nel 2023 si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età (quota 103). Previsto un incentivo per chi resta al lavoro (cd. bonus Maroni). Opzione donna sale a 60 anni (riducibili di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni), ma solo per tre categorie di lavoratrici svantaggiate.
  • Confermata Ape sociale per i lavori usuranti – salgono ad € 600 le pensioni minime per gli over75, ma solo per il 2023.
  • Cuneo fiscale – confermato l’esonero contributivo del 2% per redditi fino ad € 35.000. Il taglio sale al 3% per redditi fino ad € 25.000. Tassati al 5% i premi di produttività fino ad € 3.000.
  • Flat tax lavoratori autonomi – per i lavoratori autonomi e le partite iva, la tassa piatta è estesa ai redditi fino ad € 85.000 e arriva una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di € 40.000.
  • Congedo parentale – il congedo di genitorialità passa dal 30% all’80% della retribuzione e sarà usufruibile in alternativa tra i genitori, fino a un mese e fino al sesto anno di vita del bambino.
  • Reddito di Cittadinanza – non dovrà più essere “congrua” la prima offerta che – qualora rifiutata – fa perdere il diritto al Reddito di Cittadinanza. Al riguardo, viene definita congrua l’offerta che considera le esperienze e competenze maturate e anche la distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento (entro 80 chilometri e raggiungibile in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici). Per i percettori considerati “occupabili” nel 2023 il reddito di cittadinanza verrà corrisposto per 7 mensilità, in previsione della sua cancellazione nel 2024. I giovani tra i 18 e i 29 anni devono aver completato gli adempimenti formativi per non perdere il diritto ad incassare il Rdc. I beneficiari del Rdc “occupabili” devono frequentare per sei mesi un corso di formazione o riqualificazione professionale, pena la decadenza dal beneficio per l’intero nucleo familiare.

 

Inoltre, per quanto riguarda gli incentivi all’occupazione, viene previsto l’esonero contributivo totale, fino ad € 8.000, per:

  • le assunzioni a tempo indeterminato (e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato) effettuate nel 2023 di giovani di età inferiore a 36 anni;
  • le assunzioni a tempo determinato e a tempo indeterminato (nonché per le trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto agevolato) effettuate nel 2023 di donne svantaggiate (in base a fattori come l’età, la durata della disoccupazione, il settore di specializzazione e il territorio in cui risiedono);
  • le assunzioni a tempo indeterminato (e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato) effettuate nel 2023 di percettori del reddito di cittadinanza.

 

Gli incentivi sono subordinati all’autorizzazione della Commissione europea.

Infine, viene confermato per tutto il 2023 dell’esonero contributivo ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali, con età inferiore a 40 anni.

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